Home > News > RD Congo. Ospedale Monkole, la testimonianza dei pazienti guariti.

Superare la diffidenza delle persone e convincerle ad affidarsi alle cure professionali offerte  dall’Ospedale Monkole è tra le sfide quotidiane più grandi per lo staff medico. Perché oltre alle difficoltà strutturali di un sistema sanitario fragile, ci sono le tante resistenze culturali che non facilitano la gestione del Covid-19. Le reazioni della gente vanno dallo scetticismo -è una malattia dei ricchi (per chi ha la possibilità di viaggiare) – alla negazione (teorie del complotto) fino alla paura di recarsi in strutture ospedaliere perché non le si considerano affidabili”. E’ per questo che, a Monkole, si coinvolgono i pazienti guariti per lanciare ripetuti appelli alla popolazione.

In quasi due mesi all’Ospedale di Kinshasa si sono registrati 91 casi, ma è difficile avere il quadro chiaro dei contagi nell’area. Distanziamento e chiusure qui sono impossibili da rispettare, dato che si deve uscire e andare al mercato per poter mangiare; i test sono insufficienti così come le misure protettive per il personale medico e paramedico.

L’Ospedale Monkole ha reagito immediatamente all’allarme, allestendo un reparto interamente dedicato ai pazienti affetti da coronavirus. Sessioni di formazione sono state organizzate per il personale  sulla prevenzione, identificazione e gestione della malattia in ambito clinico e comunitario.

Ma le difficoltà sono tante: è necessario sostenere le misure d’emergenza messe in campo dall’Ospedale con la fornitura di attrezzature che scarseggiano (guanti, maschere, dispositivi di protezione personale, kit per la sanificazione) e contribuire ai costi necessari per le iniziative volte a sensibilizzare le comunità sulle buone pratiche igieniche e comportamentali per prevenire la diffusione della malattia.

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