Home > News > R.D.Congo, emergenza Covid-19. Il direttore di Monkole: “Offriamo competenze ma anche un’assistenza dal volto umano”.

René Lumu è medico d’urgenza e direttore sanitario dell’Ospedale Monkole di Kinshasa, in RD Congo, impegnato in prima linea nell’emergenza Coronavirus. Ecco la sua testimonianza:

“Sono un medico di Monkole, specializzato in medicina d’urgenza e ora ricopro la carica di direttore sanitario.

Il nostro ospedale ha iniziato ad accogliere i pazienti di Covid-19 2 mesi fa; abbiamo cominciato con 25 posti letto, ma a causa della pressione dei pazienti siamo arrivati rapidamente a 32 posti letto e attualmente abbiamo 8 posti letto per la terapia intensiva.

Come viene percepito il Virus? Questa è la prima sfida. Il Covid è percepito come una malattia vergognosa, come una malattia dei ricchi; molti pensano che sia una malattia che colpisce solo una categoria di persone. Sappiamo bene che è una malattia mortale e contagiosa, ma per la maggior parte della popolazione semplicemente non esiste perché la gente ha paura di dichiararsi malata; quando è malata non si reca rapidamente in ospedale, cerca di prendersi cura di sé a casa o in piccoli dispensari ed è quando la situazione diventa complicata, grave, che viene in ospedale e a quel punto, a volte, è fatale.

C’è anche la paura della solitudine, i pazienti quando sono al Covid Center hanno paura della solitudine, perché sono isolati, lontani dalla famiglia, non possono ricevere visite e molti sviluppano la depressione.

È necessario essere professionali e competenti per aiutarli a recuperare la loro salute e, naturalmente, per garantire la nostra protezione, ma soprattutto, e questo è il nostro sforzo quotidiano, vorremmo dare un volto umano alle cure che offriamo ai pazienti, perché il paziente non è un caso, ma una persona umana che ha bisogno di tutte le attenzioni; è una persona umana in tutte le sue dimensioni”.

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