Home > News > Covid-19/Microstorie. “Kimlea, vicini di casa premurosi”. Di Gabriel Dinda.

Il Kimlea College si trova sulle verdi e rigogliose pendici del Tigoni, nella contea di Kiambu, alla periferia della capitale del Kenya, Nairobi. E’ il luogo dove si produce la più grande quantità di tè, esportato in tutto il mondo; nell’area sorgono grandi fabbriche per la prima lavorazione, prima che venga venduto per l’ulteriore trasformazione e confezionamento. La raccolta del tè è un’attività ad alta intensità di manodopera, poiché viene effettuata manualmente in Kenya. La maggior parte dei lavoratori vive nella zona, per comodità e sicurezza, e proviene da famiglie a basso reddito: il salario dal lavoro nelle piantagioni è sufficiente per la mera sussistenza.

Il Kimlea College di Tigoni assiste la gente del posto in vari modi, attraverso le numerose attività a favore della comunità. Anche se non si occupa di iniziative agricole, l’Istituto ha sempre organizzato corsi di alfabetizzazione per adulti, ai quali partecipa un gran numero di lavoratori agricoli: nel corso degli anni si sono creati dei rapporti stabili e diverse sono le iniziative realizzate per promuovere uno sviluppo integrale delle persone”.

Quando il Covid-19 ha colpito il Paese, tutti ne sono stati colpiti, in un modo o nell’altro. I coltivatori di tè sono stati fortemente danneggiati in gran parte per il blocco dei viaggi e il calo del mercato internazionale. Il timore diffuso, a livello globale, di trattare merci e prodotti provenienti da altri paesi, a causa del rischio e delle incertezze del Virus, ha portato alla chiusura o alla riduzione delle operazioni della maggior parte delle fabbriche. “la chiusura delle frontiere ha bloccato il commercio tra i paesi oltre che gli spostamenti interni, colpendo fortemente i lavoratori agricoli e le loro famiglie che, da un giorno all’altro, si sono trovate nella difficoltà di assicurarsi un pasto quotidiano”.


Il Kimlea College, istituito nel 1992 per contribuire alla promozione socio-economica delle donne, ha guadagnato nel tempo la fiducia delle comunità circostanti. Nel periodo di maggiore crisi dovuta al Covid, Francisca Gikandi, direttrice, ha risposto all’emergenza, attivando un programma speciale per assistere le famiglie maggiormente in difficoltà. E’ stata creata una squadra all’interno del Collegio per trovare modi efficaci per aiutare in modo sostenibile le famiglie più colpite. È stato elaborato un piano per coinvolgere tutti i vicini nell’aiutare le famiglie più in difficoltà a superare la pandemia. Aiuto non soltanto finanziario, ma di qualsiasi genere fosse necessario con l’idea che ciascuno donasse ciò che poteva. E’ stato un periodo di grande condivisione non solo di generi di prima necessità: le persone hanno condiviso le loro sofferenze e preoccupazioni. E’ stato messo a punto un sistema di distribuzione equa delle scarse risorse a disposizione, così da evitare sprechi e inefficienze. Il problema di assicurare il distanziamento fisico è stato superato utilizzando i negozi e la rete locale già esistenti come via di comunicazione per raggiungere i beneficiari. I negozi sono stati autorizzati ad operare secondo rigide linee guida e quindi, garantendo la sicurezza delle persone. La raccolta dei generi è avvenuta su base settimanale – da metà aprile a metà giugno 2020- per evitare sprechi e usi impropri”.

Allo stesso tempo, Kimlea College ospita annualmente gruppi di giovani provenienti dall’estero per esperienze di volontariato: gli studenti trascorrono del tempo con la comunità locale, imparando i diversi stili di vita e aiutando a sbrigare lavori facili ma utili. “Nel 2019, in particolare, il Collegio ha ospitato un gruppo di studentesse spagnole che, in occasione di questa emergenza e nonostante la Spagna sia stata tra le economie più colpite al mondo, hanno deciso di attivarsi e promuovere una campagna di raccolta fondi a sostegno delle famiglie di Tigoni”.

Questo è ciò che si potrebbe chiamare un “partenariato per il bene”, dove diversi attori della comunità lavorano insieme per il bene di tutti. I membri della comunità di Tigoni, che si mettono assieme per assicurare il benessere di coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla pandemia, hanno mostrato a tutti che è possibile lavorare per il bene di ciascuno, senza lasciare nessuno indietro.” Un gesto semplice, ma è la somma dei gesti semplici che cambia in meglio il mondo.

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