Home > News > Da aiuto ad autosufficienza: l’Africa in costante evoluzione a confronto nell’evento Harambee.

Si è svolto sabato 25 marzo, presso Palazzo Valentini a Roma, un convegno promosso da Harambee con il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale. Con il titolo: “La rivoluzione economica e sociale sottovalutata dell’Africa”, l’obiettivo è stato quello di approfondire i cambiamenti e i fenomeni che spiegano la costante crescita dell’Africa, nonostante le difficili sfide.

L’evento ha preso il via con i saluti istituzionali di Mariano Angelucci, Consigliere di Città Metropolitana di Roma Capitale, che ha sottolineato l’importanza di promuovere la conoscenza e l’ascolto reciproco “attraverso incontri come questo perché, come sempre, la conoscenza non è solo memoria del passato e studio del presente, ma trampolino verso il futuro” e di Piero Sandulli, presidente di Harambee, che ha rimarcato “come sia fondamentale cambiare il punto di vista sull’Africa, considerando la grande diversità interna del continente e valutando le opportunità per creare un ponte per lo sviluppo reciproco tra Africa ed Europa”.


Tra i relatori, è intervenuto l’Amb. Fabio Lobasso, Vice Direttore Centrale per i paesi dell’Africa subsahariana presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ha illustrato alcuni punti del Piano Mattei per l’Africa: “Stiamo intrecciando dimensioni culturali, commerciali, legislative, istituzionali in un’ottica di un nuovo partenariato egualitario e inclusivo, come incontro e dialogo di valori, incentrato sulle persone e sullo sviluppo delle comunità, dei giovani e delle donne africane”.


Antonella Baldino, responsabile dell’Area Cooperazione Internazionale e Finanza per lo Sviluppo di Cassa Depositi e Prestiti ha poi presentato i programmi Arcipelagus, Terra e il Fondo Italiano per il Clima, tutti pensati in un’ottica di collaborazione con gli stati africani.

Gianfranco Belgrano, direttore editoriale di InfoAfrica e Africa e Affari, ha evidenziato come il tasso di crescita economica costante (3,8% nel 2024) e l’aumento della popolazione (nel 2030 una ogni cinque persone sulla Terra sarà africana) rappresentano, allo stesso tempo, leve per lo sviluppo e sfide complesse da affrontare, spiegando poi come le nuove tecnologie possono concorrere alla costruzione di economie più resistenti.


Alessandra Colarizi, sinologa e direttrice editoriale di China Files, ha rimarcato l’importanza degli scambi politici e culturali tra la Cina e l’Africa, illustrando come il Continente abbia acquisito un’importanza ancora maggiore nell’agenda estera cinese dopo l’invasione russa dell’Ucraina e con il timore di una nuova guerra fredda. “D’altra parte, non bisogna dimenticare che l’Africa è un interlocutore attivo che può scegliere cosa vuole, o non vuole, prendere dal modello cinese”.

E’ intervenuto poi Isaac Kodjo Atchikiti, rappresentante della diaspora dei togolesi in Italia, che ha parlato della crescita della tendenza della diaspora africana a tornare alle radici, contribuendo allo sviluppo e alla trasformazione strutturale dell’economia, “Gli africani che rientrano diventano pionieri in vari settori e introducuno innovazione e nuovi modelli economici“.


Si è poi collegata Raquel Rodríguez de Bujalance, giornalista e autrice del libro ‘Donne di Ebano’ che ha evidenziato gli sforzi delle donne africane nell’aiutare gli altri, creare tessuti industriali, promuovere l’istruzione e fornire assistenza sanitaria ai più vulnerabili, sottolineando l’importanza dell’emancipazione delle donne per raggiungere uno sviluppo pieno e sostenibile.

Infine, è intervenuto David Boanuh, regista del Ghana e vincitore del IX Premio Harambee “Comunicare l’Africa” che ha raccontato gli obiettivi della sua casa di produzione -Beautiful Stories Studios- “Vogliamo far conoscere l’Africa e le sue storie oltre gli stereotipi, con una prospettiva africana. Attraverso il racconto di storie positive, desideriamo ispirare gli africani del Continente e della diaspora a essere orgogliosi del loro patrimonio, della loro storia e della loro cultura”. Le storie “belle” sono anche storie difficili ma raccontate con speranza e rispetto, ha spiegato.


L’evento ha, dunque, permesso di stimolare una riflessione sulle diverse opportunità di crescita che l’Africa può offrire e su come sia oggi ancora più opportuno rafforzare la collaborare, per il bene di tutti.